Le Contrade

Le origini delle Contrade risalgono alla storia feudale del dodicesimo secolo.

Il territorio, la comunità, la custodia di valori e tradizioni hanno contribuito a dare corpo ad un insieme di simboli che ritrovano nell’identità della famiglia e del gruppo, la loro attualità e la loro espressione di genuinità.

Ogni strada, ogni chiesa, ogni fontana delimita ed identifica il territorio della contrada. Così come gli eventi della vita - la nascita, il matrimonio e la morte stessa - rappresentavano il suo patrimonio e la sua crescita comune.

In contrada i bambini imparavano i valori dell' amicizia e della vita e crescendo nel folclore locale, stringono un legame indissolubile con le proprie origini e tradizioni.

Durante l' anno le contrade organizzano feste ed eventi. Questo a significare che la tradizione del Palio non è solo un richiamo turistico, ma soprattutto un aspetto della cultura e della tradizione locale.

Ogni contrada si identifica nei colori riportati fedelmente nei propri emblemi: lo stemma , gli scudi, i tamburi e le bandiere.
L’orgoglio della Contrada è espresso dai propri figuranti ed il corteo storico, di ambientazione quattrocentesca, vede sfilare i personaggi di dameprincipialfieriarmatidotti epaggetti, abbigliati in ricchi e preziosi costumi ricamati e perfetti nella cura di ogni singolo particolare e dettaglio.

La prima edizione del Palio fu disputata dalle quattro contrade rappresentanti le porte del Castello di Torrita. L’entusiasmo ed il clamore della sfida coinvolsero nella disputa della edizioni successive le altre quattro contrade del territorio Torritese.

Oggi le otto contrade sono espressione di storie diverse, di una vita comune riservata. L’identità e la tradizione segnano l’evoluzione dei gruppi, recuperando antichi valori e sentimenti che contribuiscono a mantenere intatta la storia di questa comunità.

Stemmi e storia 

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Porta a Sole Porta Nova Porta a Gavina Porta a Pago
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Fonti Refenero Stazione Cavone

PORTA A SOLE
L’origine del nome è da attribuirsi al particolare orientamento della Porta che, rivolta ad est (e quindi al Sole) esprime quella particolare concezione ideale secondo cui gli antichi vedevano di particolare importanza il coordinamento tra la volta celeste e la città, e quindi tra gli influssi benefici degli astri ed il destino degli uomini. Furono proprio le mura di Porta a Sole nel giugno del 1554 a cedere al fuoco di artiglieria dell’esercito imperiale, comandato dal poliziano Vincenzo Nobili.
Colori: Giallo - Blu
Stemma: Un arco e un Sole raggiante

PORTA NOVA
É la più recente delle Porte Torritesi: fu aperta nel 1836 quando era Camarlingo della comunità di Torrita il dottor Gaudenzio Batignani. All’interno della Contrada esiste un palazzo di particolare importanza, in quanto pare sia stata una delle abitazioni, agli inizi del XVI secolo, del dittatore della Repubblica Senese, Pandolfo Petrucci. Egli la utilizzò non soltanto come dimora di piacere, ma anche per sfuggire a qualche situazione difficile in cui poteva venirsi a trovare a Siena.
Colori: Bianco - Nero
Stemma: Una Torre

PORTA A GAVINA
Porta Gavina fu costruita dopo la pace del 1208 stipulata fra Siena e Firenze. La struttura originaria era costituita da una Porta con antiporto e di questo ne sono ancora visibili alcuni resti. All’esterno di questa Porta sorgeva, in Età medievale un borgo esterno al Castello. Di questo, in parte distrutto nel 1353, se ne può vedere la rappresentazione nella Sala del Mappamondo a Siena, in un affresco di Lippo Vanni. Fu nei legni di questa Porta che, nel Giugno del 1544, fu inchiodata una vecchia torritese chiamata “Nencia”, che rifiutava di piegarsi alla volontà dei conquistatori di Torrita.
Colori: Rosso - Nero
Stemma: Una Lupa

PORTA A PAGO
L’origine del nome è legata, probabilmente, alla collina antistante il Pago di Ascianello e la sua costruzione si può far risalire agli inizi del secolo XIII. La parte delle mura castellane dove si apre Porta a Pago è quella che si conserva meglio ed ha caratteristiche interessanti. È da questa Porta che fuggì il presidio senese composto da trecento archibugieri che difendevano Torrita in una delle sue ultime battaglie, abbandonando i Torritesi alla loro sorte.
Colori: Rosso - Verde
Stemma: Una mano nell'atto di pagare

LE FONTI
L’origine del nome è legato all’esistenza di un fonte perenne, che vuole la tradizione sia stata dedicata al Dio Giano. È infatti questo il personaggio che rappresenta, con i colori bianco e rosso lo stemma e le bandiere della Contrada. Intorno al 1660, davanti al luogo dove è posta la Fonte fu costruita una chiesa che, in seguito al ritrovamento di un’immagine di una Madonna nei pressi della stessa Fonte, fu detta Madonna delle Fonti.
Colori: Bianco - Rosso
Stemma: Giano Bifronte

REFENERO
Incerta è l’origine del nome di questa Contrada, situata sulla sommità di una collina a levante del Castello di Torrita. Tra le poche antiche testimonianze che ancora oggi vi si possono trovare, rimane una vecchia costruzione chiamata “Il Palazzetto” che, secondo la tradizione, doveva essere in tempi remoti la residenza del podestà di questa terra. Nel territorio di questa Contrada sorgeva un tempo un antico villaggio conosciuto come “San Martino” che prese il nome da un’antica chiesa oggi non più esistente.
Colori: Bianco - Celeste
Stemma: Un Leone e tre spighe

STAZIONE
Il territorio di questa Contrada era attraversato in epoca romana dal tratto Chiusi-Firenze della vecchia Cassia Adrianea, importante strada romana, restaurata poi dall’imperatore Adriano. In epoca medievale, a non molta distanza dalla Adrianea, esisteva il Porto di Torrita, costruito verso la metà del XIV secolo nell’argine della palude chianina. Questo doveva essere molto importante, oltre che per l’economia locale, anche per la Repubblica di Siena presumibilmente per scopi militari.
Colori: Bianco - Rosso - Blu .
Stemma: Cane - Lupo con fiaccola

CAVONE
Sul territorio della Contrada del Cavone si hanno poche notizie storiche. Si sa solamente che verso la metà del ‘600 esisteva in località Romitorio una piccola Chiesa dedicata ai Santi Michele Arcangelo e Sant’Antonio. I colori ufficiali della Contrada sono il Bianco e il Verde che, tra l’altro, ben si adattano ai colori della campagna toscana e il suo stemma è rappresentato da un Drago, simbolo iconografico legato proprio all’Arcangelo Michele, presentato proprio come avversario del Drago.
Colori: Bianco - Verde
Stemma: Un Drago